Dottore, un anno di pandemia ha avuto effetti sui disturbi del comportamento degli adolescenti?

La chiusura prolungata, l’isolamento sia fisico che emotivo dovuto all’incombente pandemia ha fatto sì che i ragazzi di ogni età e di ogni estrazione sociale, abbiano mandato a noi adulti segnali incontrovertibili del disagio subito.
Le maxi risse, avvenute nei grandi e nei piccoli centri, la follia delle sfide on-line (Choking game, BlackOut Challenge e Hanging Challenge – n.d.r.) sono la punta di un iceberg che in ogni parte del mondo coinvolge e sconvolge soprattutto quegli adolescenti che “purtroppo” non hanno rapporti stabili interfamiliari.
Se il confronto con il genitore era già complicato in era pre-epidemica, ora, momento in cui la figura genitoriale è più orientata alla ricerca /mantenimento della stabilità economica, i ragazzi sono ancora più soli e, ritengo, disorientati, per cui la chat on-line o i social onnipresenti diventano pericolosi labirinti o trappole in cui i più deboli possono addentrarsi o incappare.
Oltre a questo, qualcosa di strettamente medico si sta delineando soprattutto nell’età pre adolescenziale.
Da un articolo pubblicato sul Journal of Pediatrics, uno studio effettuato all’Osp. Bambino Gesù di Roma ha riportato un incremento dei casi di pubertà precoce nel periodo aprile- settembre 2020, di tre volte superiori al numero di casi analoghi riscontrati nello stesso periodo dell’anno precedente.
Le condizioni? Un’alimentazione non corretta, in quantità e qualità, una ridotta, se non abolita, attività motoria, una sedentarietà eccessiva davanti al pc, anche legata alla DAD, hanno modificato in modo considerevole lo stile di vita, inducendo questo fenomeno piuttosto allarmante.

Quale atteggiamento suggerisce ai genitori dopo il rientro a scuola dei ragazzi e delle ragazze?

Tre cose:
• la prima, ricostituire un rapporto familiare in cui il genitore riprenda il suo ruolo di “guida” del figlio ed esca dal ruolo di “coetaneo amicale”, riscoprendo l’uso del no, avverbio assolutamente impopolare, ma che fa crescere entrambi;
• seconda, una scelta oculata del cibo, allontanandosi da tanti “alimenti spazzatura”, soprattutto in questa delicata fase di sviluppo dell’organismo eviterà il manifestarsi di seri problemi di salute in età adulta;
• per ultima, ma non per importanza, l’attività motoria, e non solo come propedeutica ad una possibile carriera nel mondo dello sport “commerciale”, ma come necessario elemento formativo dell’età evolutiva: agonismo come prova delle proprie potenzialità, ma anche rispetto dell’avversario. All’aria aperta e con le dovute attenzioni non sussistono rischi di contaminazione.

Dott. Mauro Voza
Ex Medico di famiglia
Specialista in Clinica Pediatrica
(Medico esperto in Agopuntura e Fitoterapia Clinica)